La giornata Mondiale dell'inquinamento 2018, promossa dall'Onu e celebratasi domenica 22 aprile, si è svolta all'insegna della lotta all'inquinamento dovuto a materiali plastificati.
“La lotta contro l’inquinamento causato dalle plastiche è diventata ormai una sfida mondiale – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – e sempre più Paesi si stanno attrezzando per combattere la diffusione della plastica come è emerso alla conferenza mondiale dell’Onu sugli Oceani del giugno 2017 a New York in cui abbiamo raccontato anche la nostra esperienza”.
Infatti secondo un indagine svoltasi nel 2017, la plastica si conferma il materiale inquinante più trovato sulle spiagge monitorate, seguito da vetro, ceramica, metallo, carta e infine cartone. Ovviamente la grande abbondanza di questi materiali è dovuta anche all'uso eccessivo che se ne fa, ad esempio ormai il 95% delle acque in Italia vengono vendute in contenitori di plastica (circa 7 miliardi di bottiglie l'anno), mentre solo il 5% vengono alienate in contenitori di vetro. Senza dubbio quindi un punto importante sarebbe ridurre il monouso di questi materiali, rendendoli magari riutilizzabili quanto più a lungo possibile.
Spicca inoltre, sul sito internazionale dell'Earth Day, un immagine emblematica: un capodoglio trovato su una spiaggia di Capo de Palos (Spagna), ucciso da 30 chili di plastica nello stomaco.
L'Earth Day racconta inoltre come il fenomeno stia avvelenando i nostri oceani e le nostre terre colpendo la vita marina e la nostra salute, e come quindi sia senza dubbio di fondamentale importanza svolgere una campagna di sensibilizzazione della popolazione, in quanto il fenomeno è rilevante e ci riguarda tutti molto da vicino.
Gianni Ferri Bontempi
23-04-2018