Situazione neve in Appennino al 7 aprile 2020

La stagione invernale è ormai finita da tempo, lasciandoci in dote poca neve sui rilievi e temperature spesso sopra la media. 

In realtà, la situazione mostrata dalle webcam appenniniche potrebbe trarre in inganno e indurre un occhio poco esperto a considerare la stagione invernale appena trascorsa come una buona stagione. 

Questo perché le precipitazioni nevose tardive avutesi a cavallo fra il mese di marzo e quello di aprile, hanno contribuito a rendere i rilievi carichi di neve (soprattutto lungo il versante Adriatico), fornendo cosi una percezione del tutto errata di quello che è stato l'andamento della stagione fredda.

Grazie alle immagini forniteci da http://www.valnerinalive.it/, che tiene un archivio storico delle principali webcam appenniniche del centro Italia, è stato possibile confrontare la situazione del manto nevoso, in data 7 aprile, di due importanti località sciistiche del centro Italia: il comprensiorio di "Campofelice" e quello di "Ovindoli".

Come potremo notare dalle immagini, l'anno corrente è apparentemente molto simile al 2018 e sembrerebbe addirittura più "fruttuoso" del 2019, ma giudicate voi stessi.

 (Ovindoli - 2018)

 (Ovindoli - 2019)

 (Ovindoli - 2020)

 (Campofelice - 2018)

 (Campofelice - 2019)

 (Campofelice - 2020)

La situazione neve al 7 aprile appare indubbiamente migliore nell'aprile del 2018, annata tutto sommato discreta per i rilievi specialmente versante Adriatico, ma la cosa curiosa riguarda la stagione invernale corrente, in quanto se dovessimo fare una fotografia della situazione attuale, questa sembrerebbe addirittura positiva.

Fra le tre la stagione migliore, a dispetto delle immagini, è stata senza dubbio la 2018/2019. Infatti da gennaio 2019 si sono susseguite numerose perturbazioni fredde di origine nord Atlantica, in grado di apportare ingenti quantitativi di neve lungo la catena appenninica. Basti ricordare che all'1 febbraio 2019, il M. Terminillo registrava oltre 1 metro di neve fresca al suolo. 

I problemi, lo scorso anno, si sono avuto da metà febbraio in poi, quando l'alta pressione e il caldo l'hanno fatta da padroni fino a maggio, mese entrato poi nella storia per i numerosi record di freddo, primo fra tutti quello della capitale, dove si è registrata la temperatura massima più bassa degli ultimi 200 anni (Stazione meteo del Collegio Romano).

Lo ripetiamo, tornando alla stagione corrente, in realtà le cose non stanno assolutamente cosi e la presenza di neve tardiva sui nostri monti dipende dall'andamento che ha avuto il vortice polare nel corso della stagione invernale, quando si è presentato spesso chiuso su se stesso. Questo ha permesso scambi meridiani anche intensi nella stagione primaverile, garantendo cosi discreti accumuli nevosi tardivi sui rilievi delle regioni centro meridionali.

In sintesi diffidiamo dalle apparenze!

Buona serata a tutti dallo staff di Meteo Centro Italia.

 

07/04/2020