Assaggio di primavera, poi crollo termico

Negli ultimi giorni abbiamo vissuto un clima più tardo autunnale che invernale, con locali deboli piogge sulle regioni tirreniche, maggiormente esposte, in questo frangente, al flusso umido sud occidentale.

Oggi, domenica 2 febbraio, non si avranno grandi cambiamenti con le condizioni meteo che rimarranno pressoché immutate rispetto agli ultimi giorni.

Lunedì lo sprofondare di una depressione sulle isole Azzorre, innescherà un richiamo di aria calda dall’entroterra nord africano verso le nostre regioni, con le temperature che subiranno un corposo e fortunatamente temporaneo aumento. Sarà una giornata molto mite in tutto il paese, con valori che potranno toccare i 18/20 gradi, nelle zone pianeggianti, tra Toscana, Umbria e Lazio, grazie alle calde correnti di libeccio. Tale vento è infatti noto per assumere componente di caduta una volta oltrepassato l’Appennino e di conseguenza tra Emilia, Marche ed Abruzzo si potranno avere valori massimi anche oltre i 20 gradi.

Nelle immagini possiamo notare il promontorio di alta pressione e il richiamo di aria calda che dovrebbe raggiungere l’apice nella notte tra il 3 e il 4 Febbraio, quando sono attese temperature davvero elevate a 1400 metri, tipiche di inizio giugno. Sarà quindi una nottata insolitamente calda sopratutto in collina e montagna, ma anche nelle zone di pianura laddove spirerà il vento che impedirà la perdita di calore.

Nel corso della giornata di martedì assisteremo invece ad un autentico ribaltone, a causa dell’ingresso di una depressione nord atlantica seguita da aria fredda di origine artica.

Le temperature subiranno un crollo di 10/15 gradi in poche ore, con contrasti termici che potrebbero risultare piuttosto accesi.

Per tali ragioni non sono da escludere fenomeni temporaleschi tra il pomeriggio e la sera, in particolare nelle regioni adriatiche, con possibili gradinate ed episodi di gragnola (neve tonda) anche in collina. Saranno possibili sconfinamenti su Toscana orientale, Umbria e Lazio interno. Brevi nevicate le si avranno anche lungo l’Appennino con quota neve in forte ribasso, fin sotto i 1000 metri in serata, quando comunque si attende un attenuazione dei fenomeni.

Per le previsioni di dettaglio rimandiamo in ogni caso ai prossimi aggiornamenti, in quanto variazioni sono possibili anche all’ultimo minuto.

Il picco di freddo si dovrebbe palesare tra mercoledì sera e giovedì mattina, per il rientro di ulteriore aria fredda dai Balcani. In questo frangente saranno possibili nuovi deboli nevicate tra basse Marche ed Abruzzo fino a bassa quota.

Nella prima immagine l’ingresso di aria artica nella serata di martedì, responsabile del passaggio instabile. Nella seconda immagine le temperature attese nella mattinata di giovedì, con valori fino a -7 sull’Abruzzo a 1400 metri, circa 15/20 gradi rispetto alle 48 ore precedenti.

Dopo questo breve sussulto invernale, le condizioni meteorologiche dovrebbero tornare simili a quelle attuali.

Il vortice polare infatti, dopo queste breve strappo, si potrebbe rinforzare nuovamente, inibendo importanti discese fredde in direzione del nostro paese almeno fino alla metà del mese di febbraio.

Si spera che la seconda parte del mese possa essere più dinamica, in grado cosi di risollevare parzialmente le sorti di una stagione invernale, che per l’Appennino fino a questo momento in termini di neve, risulta una delle peggiori degli ultimi 30 anni.

 

01/02/2020

Alessio Onori

 

 

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