I cicloni tropicali, come si formano e cosa sono

 (fonte: NOAA)

I cicloni tropicali costituiscono uno dei fenomeni più intensi e distruttivi dell'atmosfera. 

Si formano sugli Oceani, nelle zone che accumulano maggiormente il calore, ovvero fra l'Equatore e i Tropici. 

Assumono denominazioni diverse a seconda della loro zona di formazione: gli uragani sono quelli che si formano nell'Oceano Atlantico, i cicloni nel Pacifico meridionale e nell'Oceano Indiano, i tifoni nell'oceano Pacifico nord occidentale (Filippine) e i willy willies sono quelli australiani. 

Quando siamo in presenza di un uragano? quando la velocità dei venti generati dalla depressione raggiunge o supera i 120 km/h.

Sempre in base alla velocità del vento possiamo dire che siamo in presenza di una depressione tropicale, qualora i venti siano inferiori ai 60 km/h, o di una tempesta tropicale, nel caso in cui le raffiche siano comprese fra i 60 e i 120 km/h. 

Il centro di bassa pressione, o anche detto occhio, di un uragano può raggiungere facilmente i 900 hpa, ovvero livelli di pressione davvero bassi. 

Ovviamente queste grandi strutture depressionarie necessitano, per potersi formare, del loro "carburante" preferito ovvero: acque degli Oceani molto calde, intorno ai 26°c o più, e umidità. 

Queste caratteristiche non mancano finché il ciclone tropicale si trova al di sopra degli Oceani, in modo particolare se compresi fra Equatore e Tropici; i veri problemi si vengono a creare qualora la struttura impatti sulla terra ferma, oppure su una zona di Oceano dalla temperatura marina più bassa: il ciclone inizierà a perdere il suo alimento principale e inizierà cosi la sua fase di dissolvimento. 

 (classificazione)

I cambiamenti climatici stanno influendo sulla vita di questi "mostri del mare", permettendogli di compiere percorsi diversificati e di spingersi molto più a nord di quanto solitamente riescono a fare.

Il motivo è abbastanza semplice: l'aumento delle temperature degli Oceani alle latitudini settentrionali, permette ai cicloni di godere di quel carburante prima menzionato (ovvero calore e umidità), anche a più alte latitudini, potendo di conseguenza mantenere la sua struttura e portando danni in località totalmente impreparate a queste eventualità. 

Tra l'altro la cosa molto interessante è che i cicloni hanno proprio la funzione di riequilibrare il bilancio energetico del pianeta, redistribuendo l'energia in eccesso dalle fasce intertropicali, alle zone più temperate. 

L'aumento di questi fenomeni violenti potrebbe quindi significare un naturale tentativo, da parte del Pianeta e della natura, di riequilibrare le condizioni climatiche su ampia scala. 

Basti vedere l'uragano "Lorenzo", di qualche settimana fa, e ora il super tifone "Hagibis" in Giappone. 

11/10/2019

Ferri Bontempi Gianni

 

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